16/06/07

Blogger 1

Non solo i Blog crescono in popolarità ma cresce anche il “cyberbullismo” legato all’inserimento dei post; è per questo che da più parti è stata avanzata la proposta di un codice di condotta per i blogger. “Ci sono molte persone che si ammantano del diritto di libertà di parola quando in realtà si comportano in modo infantile”, ha dichiarato Tim O’Reilly, fondatore di Wikipedia e pioniere del Web, che ha diffuso la bozza di un codice di condotta dei suoi blogger dopo un’ondata di reazioni negative di post che hanno invocato una censura sulla base di norme di buona educazione. Ma cosa prevede il codice?!? Innanzitutto uno standard obbligatorio di buona educazione che non accetta di postare commenti abusivi, diffamatori falsi o addirittura minacciosi. Sull’utilizzo del codice si è acceso un vivace dibattito in relazione ad alcuni punti che stabiliscono: che i blogger non sono responsabili solo di quanto scrivono in prima persona, ma anche dei commenti altrui; che prima di rilanciare notizie controverse si dovrebbe verificare l’attendibilità delle fonti; che non si dovrebbero accettare commenti anonimi. Alcuni blogger ritengono che sia impossibile creare un codice di condotta universale sul Web, difficile da regolamentare. “Non c’è una regola seguita al momento a livello universale”, ha dichiarato Levy, analista della canadese Tech Research Group, aggiungendo che ci sarà sempre gente che maltratterà e minaccerà altri senza rispetto ed un codice di autocondotta sicuramente non cambierà questo. Nessun codice può coprire tutti i tipi di conversazione, questa prende forma sulla base dei temi, delle persone, delle loro relazioni e del loro contesto. Non esiste una soluzione semplice, rendere esplicite le norme di un blog può aiutare, ma è importante cercare di modellare il comportamento di conversazione che si vuole realizzare: commenti civili grazie a blog civili…più post per tutti!!!

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