24/12/06

Ayrton4 - La Dedica

La Dedica
Il mio primo Blog lo dedico a te!
Questo che era il tuo motto lo dedico a tutte le persone che lo leggeranno e sapranno apprezzarlo... “Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà.”

Mi manchi tanto…così intensamente, che la tua assenza mi fa compagnia.
Accelera Ayrton!!!

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Ayrton3 - Il Ricordo

Il ricordo
Quella strana mania di comprare tutto quello che ti ritraeva (quanto sciacallaggio dopo la tua morte!) come per fermare il tempo, il distacco, per non dimenticare, per non lasciarti andare…per poi scoprire che comunque sei sempre lì, nel mio cuore. Quel dolore così forte e lo smarrimento dei giorni successivi. Il telefonarmi di tutti gli amici, quasi a fare le condoglianze come educazione vuole. Ed ogni anno il primo maggio, giornata obbligatoria di festeggiamento e riposo , la nostalgia mi assale. Quelle foto che ti fanno provare una stretta al cuore…poi un sorriso di triste rassegnazione e gli occhi che s’inumidiscono ancora. L’amaro sapore del ricordo, di quelle notti che mi svegliavo in silenzio per sgattaiolare in salotto con tutto il piumone…pole, warmap e poi la gara. Il batticuore alla partenza, le urla, la felicità, la rabbia, l’impotenza e lì fissa…attaccata al monitor seguendo quel casco giallo…incitandolo ad andarsene solo, davanti come solo tu sapevi fare.
Resterai sempre il mio Campione; tu, come pochi altri nella vita, mi hai fatto veramente emozionare…il mio unico grande, enorme rimpianto: non aver fatto quel dannato viaggio con Silvia, non averti conosciuto…potuto parlare! A chi pensa che eri solo un belloccio vincente gli farò sentire l’audio della camera-car del GP del Brasile dove …pur di vincere nella tua Terra… urlavi dalla gioia e dal dolore…ormai solo con la prima e quinta marcia, con il cambio ancora manuale e con il piede sempre giù come solo tu sapevi fare. Gli farò vedere quelle foto del podio dove piangevi a dirotto per l’emozione provata.
Eri grande per questo…perché ti emozionavi sempre e riuscivi a trasmettere questo grandissimo sentimento a chiunque ti amasse...riesci a farlo ancora oggi dopo 12 anni!!!
Hai lasciato un vuoto immenso; mi hai insegnato che si deve stare col piede giù, sempre con l’acceleratore schiacciato; che vale la pena piegarsi, senza arrivare a spezzarsi!

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Ayrton2 - L'Incidente

L’incidente
Quell’ultima curva, rotonda come gli interrogativi d’una stagione sbagliata ed insidiosa tanto quanto i rapporti con una squadra alleata, ma non amica. Il piede giù…come sempre…per fuggire dal mucchio e dai dubbi. Lo sguardo avanti e gli avversari negli specchietti. Le solite cose…se soltanto la Williams avesse sterzato sarebbe stata ancora una volta una curva delle tue…alla GRANDE!!!Questa volta, purtroppo, di grande c’è stata solo la nostra disperazione.
Imola, GP di San Marino, 1° maggio 1994. Io come sempre davanti al video, l’adrenalina e vaììì…sei davanti a tutti…poi la curva del Tamburello e la traiettoria sbagliata. Al settimo giro la Williams esce di pista a quasi 300km orari e si schianta contro il muretto. Ayrton frena, Ayrton sterza, Ayrton perché…perché…perchè non puoi. Hai in mano un volante staccato dal resto dell’auto, come quello dei bambini, ma questo purtroppo non è un gioco. La monoposto distrutta rimbalza verso l’asfalto. S’intuisce la gravità dell’incidente: Ayrton è immobile nell’abitacolo, il capo reclinato, scosso solo per un attimo da un ultimo riflesso nervoso. “Speriamo non si rompa un braccio, così la prossima gara lo riprendiamo ‘sto campionato nato storto”. Come Achille è legato al tallone, il pilota alla visiera del casco…unico punto a rischio…il destino si accanisce…nell’urto un braccetto della sospensione si stacca e salta (un cilindro d’acciaio…un bullone impazzito…un proiettile sparato). Arrivano i soccorsi, le immagini impazziscono, i cameramen corrono…corrono troppo…Papà che fanno…perché ci vuole tanto…papà cos’è quel sangue?!? “ E’ la tracheotomia, non respira”…perché non respira??? La scocca è imbattibile, il casco a prova di urto! Il braccetto ed il destino infami…quei piedi scomposti, troppo rilassati…inermi. Dopo sedici minuti dall’impatto l’eliambulanza decolla dalla pista e lo trasporta all’Ospedale Maggiore di Bologna. Alle 15.30 primo quadro clinico…quando il destino si accanisce lo fa di brutto…quel braccetto si conficca nello spazio tra la visiera ed il casco…è come se gli avessero sparato in fronte… trauma cranico, insufficienza respiratoria, stato di choc ed emorragie alle vie aeree. La lancetta delle ore compie un giro esatto ed ecco il secondo bollettino, la situazione precipita: fratture multiple alla base cranica, sfondamento frontale, sofferenza di tutto il cervello, stato di coma profondo. Ogni volta che il medico aggiorna la situazione i problemi aumentano fino al laconico comunicato delle 19.00 “E’ cessata anche l’attività cardiaca. Ayrton Senna è morto”.
Quel senso d’impotenza, di rabbia, di dover dare la colpa a qualcuno. L’incredulità…non è possibile ora ci sarà un nuovo comunicato…ma poi la dura realtà e quel senso di vuoto immenso nel cuore, nello stomaco, nella testa. L’odio profondo per quell’essere già punito dalla natura che ha autorizzato a limare il piantone dello sterzo così tanto.
Ayrton non è più tra noi! La sua anima accompagnata dalle nostre preghiere sale al cielo.

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Ayrton1 - Il Pilota

Il Pilota
Ayrton nasce a San Paolo del Brasile, il 21 marzo del 1960. La sua carriera inizia a 17 anni nel Karting; poi in Formula Ford 1600 e 2000; poi nella Formula 3 e nel 1984 entra in F1 con la Toleman. Il suo primo GP vinto è in Portogallo…nasce una Stella dell’Automobilismo!Campione del Mondo nel 1988, nel 1990 e nel 1991…per un totale di 161 GP disputati, 41 vinti e 65 pole position. Ayrton aveva il controllo del mezzo di Mansell, l’agonismo di Villenevue, la meticolosità di Prost, la tattica di Piquet, la guida pulita di Clark ed il senso degli affari di Stewart…
...il soprannome “Magic” non era proprio un caso!!!

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